Un recente
lavoro di un ricercatore italiano (Paolo Poccetti) ha riproposto
l'identificazione del secondo nome del titolare, "Feluske", con
l'etnico dei Falisci, riconoscendo perciò un "Italico" o un
discendente di avi "Italici".
Al
riguardo, sono stati esaminati: gli schinieri, il virgulto vegetale con
collarini (incisi forse successivamente), l'elmo con la lunghezza del paranaso,
lo scudo grande, che fa pensare ad un oplita greco (ma senza la lancia). Sulla
piccola ascia, che sembra “agitata”, sono stati versati fiumi di inchiostro per
spiegarne la funzione, anche esaminando manufatti simili trovati in altri siti
pre-italici.
Per noi è
tutto più semplice da spiegare:
a) è la raffigurazione
di un guerriero (appartenente alla categoria dei "Bellatores");
b) è la raffigurazione
di un religioso (appartenente anche alla categoria degli "Oratores"),
in quanto la piccola doppia ascia ("Hachette", come direbbe il
maestro Paul Le Cour), denota lo status
di "Asciata", Guardiano del Tempio.
Quindi, Oratores/Bellatores
= monaci-guerrieri, ovvero "Guardiani del Tempio", dunque
"Templari".
Il grande
scudo, apparentemente sproporzionato rispetto alla figura del guerriero, mostra
una "Rosa" (rosa celtica), che tramanda il recondito messaggio di Aule,
etrusco di nome falisco, con elmo acheo o comunque greco. La piccola ascia, simile
ad una "Croce", che non serve al combattimento, sembra infatti avere una
chiarissima ascendenza, molto antica, il cui simbolismo ricorda la madrepatria:
Atlantide – Atlantis.