12 febbraio 2016
Lettera di Onorio III in difesa di Gioacchino da Fiore
Che si annunci
pubblicamente per tutta la Calabria che l'abate Gioacchino è stato un autentico
cattolico e non un eretico.
Onorio Vescovo, servo dei
servi di Dio, all’Arcivescovo di Cosenza e al Vescovo di Bisignano.
Mi è stato fatto presente
da tutti i diletti figli dei conventi dell'Ordine florense e dai loro abati,
che colui che invidia la salvezza e la pace degli uomini istiga contro di loro
laici, chierici e sacerdoti, approfittando del fatto che è stato condannato da
un Concilio di tutta la Chiesa un libello, scritto dall'abate Gioacchino contro
la buona memoria del maestro Pietro Lombardo. Costoro, per distoglierli dalla
pace della contemplazione e per tendere loro trappole davanti ai loro piedi,
fanno continuo riferimento allo scandalo di questa condanna e lo gettano quasi
davanti ai loro piedi, insinuando che sia stato considerato eretico dalla
Chiesa proprio l'abate che è stato loro padre e che ha istituito il loro ordine.
A causa di queste insinuazioni si determina un danno non solo a coloro che
ancora per così dire succhiano il latte, e cioè i novizi che vengono distolti
dall'entrare in quell'ordine, ma anche a coloro che già dovrebbero essere
abituati al cibo più sostanzioso, a coloro che ormai cresciuti hanno
discernimento del bene e del male, i monaci, che cominciano ad ondeggiare nelle
loro convinzioni riguardo ai fondamenti del loro ordine.
Anche se il summenzionato
libello è stato condannato dal già citato Concilio poiché lo stesso Gioacchino
aveva comandato ai suoi discepoli di inviare al Pontefice Romano tutti i suoi scritti,
perché fossero approvati o corretti a giudizio della Sede Apostolica, come
risulta dall'epistola firmata di suo pugno, nella quale sostiene di confessare
fermamente solo la fede della Chiesa Romana (la quale a Dio piacendo è Madre e
Maestra di tutti i fedeli), Noi stabiliamo e intimiamo con una lettera apostolica
che voi facciate annunciare pubblicamente a tutta la Calabria che riteniamo
Gioacchino un autentico cattolico e che giudichiamo salvifico l'ordine che ha
istituito, esortandovi a castigare coloro che presumano insultare o sminuire a
causa della condanna conciliare il suddetto ordine, in spregio a tutti gli
appelli contrari, con un odio la cui forza è pari solo alla verità che si
conosce.
Papa Onorio III, 17
dicembre 1220