Nel dicembre 1925, in Europa, è promulgata da Pio XI l’enciclica Quas primas, che introduce una liturgia per celebrare Cristo Re. Essa concludeva una serie di iniziative promosse da varie associazioni, tra le quali “La società del Regno Sociale” di Paray-le-Monial, l’opera per intronizzare il Sacro Cuore nelle famiglie e in vari ordini religiosi. Tutti si proponevano di rivendicare e affermare la “regalità sociale di Cristo”. Con questa espressione, non solo si riconsidera il lavoro in senso cattolico, ma si vuole estendere il regno di Cristo alla Terra. Fra i principali promotori dell’impresa c’è il gesuita Henri Ramiere, che dal 1879 pubblicherà una serie di saggi sull’ordine sociale cristiano. Il suo pensiero è ispirato a Sant’Agostino e a Bossuet, alla luce di una tesi di de Maistre. L’espressione “regalità sociale di Cristo” appare come una variante terminologica della medievale “societas christiana” ma con due differenze: riconosce la limitatezza storico-geografica della prima e manifesta la necessità di proiettare a livello planetario l’idea di una società cristiana ierocratica, che dava al papato il controllo supremo della sfera morale.
E’ un progetto politico-religioso intimamente connesso con la venerazione del Sacro Cuore, al punto che varie opere che teorizzano l’avvento del Sacro Cuore di Cristo sono intitolate a questo. Non a caso, le tappe dell’affermazione ideologica del regno sociale di Cristo coincidono quasi con quelle dell’imporsi nel mondo cattolico della venerazione del Sacro Cuore:
Dal 1873 questa cittadina francese diviene oggetto di pellegrinaggi. E’ il luogo delle visioni di Margherita Maria, dove quell’anno vanno più di duecentomila persone per riparare l’offesa della Comune di Parigi. A fine giugno, il padre gesuita Victor Drevon incontra un giovane aristocratico ispano-russo, il barone Alexis de Sarachaga, con il quale decide di fondare una nuova opera di devozione. I due gettarono le basi di quello che sarebbe diventato lo Hieron du Val d’Or, un santuario. All’inizio, le gerarchie cattoliche appoggiano i due. Lo scopo di Sarachaga era promuovere il Cristo Re sulla terra. Ma essa era divenuta una lotta escatologica, intesa come l’ultima per contrastare l’avvento dell’Anticristo, instaurando, prima della venuta di Gesù alla fine dei tempi, una nuova era nel segno del Regno Sociale di Cristo. Inoltre appaiono alcune variazioni dottrinali. Si riscopre la tradizione primordiale anteriore al Cristianesimo, recuperando una sorta di cattolicesimo prima di Cristo, disvelando simboli. Ciò avrebbe accreditato la sua crociata. Compaiono varie riviste in suo supporto. Scoperte di segni tellurici, nuovi spunti dottrinali, vogliono integrare il remoto passato tradizionale col cristianesimo, che sarebbe nato in Atlantide. La dottrina di cui si parla viene chiamata palaiòs logos = l’antico verbo. Non a caso, Paray-le-Monial si trova nell’antico paese della tribù gallica degli Edui, che era sempre stato il vero centro spirituale della Francia. Si calcolava poi il ritorno di Cristo sulla terra nel 2000 (quarto ciclo del Graal). Tali cose suscitarono riprovazione in varie parti del clero francese. Ma ciò non impedì che ricevesse riconoscimenti papali, vedi Leone XIII, tanto che i successori di Sarachaga furono impegnati per la proclamazione dell’enciclica Quas primas.