29 giugno 2017
Mons. Lefebvre: Il dramma dell’ecumenismo
Miei carissimi amici, miei carissimi
fratelli,
Noi sappiamo tutti che attualmente
siamo di fronte ad una situazione della Chiesa sempre più inquietante. Non è da
oggi che si pone il problema, ma dal Concilio, specialmente dall’applicazione
delle riforme conciliari. Assistiamo ad una specie di "escalation" dell’ecumenismo
da parte del Papa e dei vescovi. Ciò non fa mistero e si è visto e
risaputo in tutto il mondo e la televisione e tutti i mezzi di comunicazione
sociale testimoniano questo ecumenismo oggi praticato dalle autorità della
Chiesa. Questo ecumenismo pone a ciascuno, ne sono certo, un grave
problema di coscienza. Noi, vogliamo ed abbiamo deciso di rimanere
cattolici e non credo che abbiamo intenzione di cambiare. Il
cattolicesimo per noi significa conservare la Fede, i Sacramenti, il Santo
Sacrificio della Messa, il catechismo, tutto ciò che la Chiesa ha insegnato e
lasciato come eredità preziosa per diciannove secoli a generazioni e
generazioni di cattolici. Noi stessi nell’infanzia, nella nostra
gioventù, nella nostra adolescenza e nella maturità abbiamo ricevuto questa
preziosa eredità che ci è cara come la luce degli occhi. Questa Fede e tutti i
mezzi per conservarla che ci sono stati lasciati per mantenere in noi la grazia
sono necessari e assolutamente indispensabili per salvare le nostre anime ed andare
in Paradiso. Non è per un’altra ragione che vogliamo restare cattolici:
è per salvare le nostre anime. Giovedì ho detto che abbiamo l’impressione
di allontanarci sempre più da quelli che praticano questo ecumenismo insensato
e contrario alla Fede cattolica. Ma dovrei dire piuttosto che restando
cattolici e decidendo di restarlo fino alla fine dei nostri giorni, sono loro
che noi vediamo allontanarsi da noi perché vogliamo restare cattolici. Si
allontanano sempre più dal primo precetto di un battezzato che è di professare
la sua Fede cattolica. Non è per niente che i nostri padrino e madrina
hanno pronunciato il Credo il giorno del nostro battesimo e
che poi, quando abbiamo ricevuto la Cresima, noi stessi abbiamo ripetuto
quel Credo che ci lega definitivamente alla Fede cattolica.
Ora, dei fatti sconvolgenti si sono
accumulati soprattutto a partire dai viaggi del Papa in Marocco, nel Togo,
nelle Indie e i comunicati che la Santa Sede ha pubblicato ufficialmente questi
ultimi giorni affermano che il Papa ha intenzione di recarsi dagli Ebrei, per
pregare con loro, che il Papa si recherà a Taizé per pregare con i protestanti
e che vuole fare, e lo ha detto egli stesso pubblicamente a San Paolo fuori le
Mura, una cerimonia che riunisca tutte le religioni del mondo per pregare con
loro ad Assisi, per
la pace, in occasione della Giornata della pace, che si svolgerà il 24 ottobre,
nel contesto dell’Anno della pace proclamato dall’O.N.U.
Lo avete letto nei giornali e quelli
che hanno la televisione lo hanno potuto vedere e sentire essi stessi.
Che ne pensiamo? Qual è la reazione
della nostra Fede cattolica? E’ questo che conta. Non è il nostro sentimento personale,
una specie d’impressione di constatazione qualunque. Si tratta di sapere cosa
ne pensa la Chiesa cattolica, secondo ciò che ci è stato insegnato, quali sono
le reazioni della nostra fede davanti a tali fatti? Per questo vi citerò alcune
brevissime frasi che ho raccolto nel trattato di Diritto Canonico del
canonico Naz. Il Diritto Canonico emanato su ordine del santo Papa Pio X e
pubblicato da Benedetto XV, è l’espressione della legge della Chiesa e che
le è stata propria per diciannove secoli.
Partecipazione ad un culto non
cattolico
Che dicono questi testi a proposito
di quella che è detta communicatio in sacris, cioè la
partecipazione ad un culto non cattolico o presso i non cattolici?
Credo che sia proprio il nostro caso
quando il Papa e dei vescovi si dedicano alla partecipazione a culti non
cattolici. Cosa dice la Chiesa della communicatio in sacris? Essa è
vietata con i non cattolici dal Diritto Canonico 1258, § 1, che dice: “Ai
fedeli è assolutamente proibito assistere o prendere parte attivamente ai culti
degli acattolici (cioè dei non-cattolici) in qualsiasi maniera.” Ed
ecco come lo spiega questo commento ufficiale della dottrina della Chiesa che
io ho solo copiato:
“La partecipazione è attiva e
formale quando un cattolico partecipa ad un culto eterodosso, cioè non
cattolico, con l’intenzione di onorare Dio con quel mezzo, alla maniera dei
non-cattolici”. Ripeto:
“La partecipazione è attiva e formale quando un cattolico partecipa ad un culto
non-cattolico con l’intenzione di onorare Dio con quel mezzo alla maniera dei
non-cattolici”. E’ esattamente ciò davanti al quale ci troviamo. Penso
realmente che i vescovi ed il Papa abbiano intenzione di onorare Dio con il
culto non-cattolico cui partecipano. Io credo di non sbagliarmi.
“Una tale partecipazione è proibita
sotto qualsiasi forma quovis modo –perché implica professione di una falsa religione e di
conseguenza rinnegamento della Fede cattolica”. E la Santa Sede nel 1889
decretava: “E’ proibito pregare, cantare, suonare l’organo in un tempio
eretico o scismatico, associandosi ai fedeli che vi celebrano il loro culto,
anche se i termini e le preghiere sono ortodossi”.
Non sono io ad averlo scritto. E’ a
grosse lettere nel trattato di Diritto Canonico del canonico
Naz che fa testo e che è sempre stato considerato nella Chiesa come un commento
del tutto ufficiale e valido. Quelli che partecipano così attivamente e formalmente
al culto dei non cattolici sono presunti aderire alle credenze di questi
ultimi. Perciò il Canone 2316 li dichiara “sospetti di eresia” e se
perseverano essi sono “considerati come eretici”. Io non faccio che
citare quel testo.
Perché questa legislazione della
Chiesa? Per aiutarci a praticare il primo comandamento che è di professare la
nostra Fede cattolica. Se la professiamo, ci risulta impossibile, inconcepibile
professare un’altra fede e partecipare ad un altro culto. Pregando in
un altro culto noi professiamo di onorare il dio invocato da quel culto, quello
di una falsa religione. Un dio che è una costruzione della mente o un idolo
qualunque, ma che non è il vero Dio.
Come volete che i Giudei preghino il
vero Dio? Essi sono formalmente, essenzialmente contro Nostro Signore Gesù
Cristo, precisamente dal giorno della Risurrezione di Nostro Signore e perfino
da prima dato che l’hanno crocifisso. Ma in modo quasi ufficiale dopo la
Resurrezione: si sono messi immediatamente a perseguitare i discepoli di Nostro
Signore Gesù Cristo e questo per secoli. Come possiamo pregare il vero Dio con
i Giudei? Chi è Nostro Signore Gesù Cristo? E’ il Verbo di Dio, è Dio. Noi
non abbiamo che un solo Dio: Dio Padre, Figlio e Spirito Santo ed un solo
Signore, Nostro Signore Gesù Cristo.
Sono gli Evangelisti a ripetercelo a
sazietà. Chiunque si oppone a Nostro Signore Gesù Cristo non ha il
Padre, come dice esplicitamente san Giovanni nelle sue lettere: “Chi non ha
il Figlio, non ha il Padre. Colui che non onora il Figlio, non onora il Padre”.
(I Giov. 2, 23). E’ normale, non c’è che un solo Dio in tre Persone. Se
una delle Persone è disonorata, rifiutata, non si possono onorare le altre
persone. E’ impossibile. Significa distruggere la Santissima Trinità. Di
conseguenza, disonorando Nostro Signore Gesù Cristo, i Giudei disonorano la
Santissima Trinità. Come potrebbero pregare Nostro Signore, il vero Dio? Ora,
in Cielo non c’è un altro Dio che conosciamo, che ci sia stato insegnato
dalla nostra Fede cattolica.
Ecco la situazione di fronte alla
quale ci troviamo. Io non la invento. Non sono io a volerla, al
contrario. Vorrei morire, vorrei dare la mia vita perché non esistesse.
Noi ci troviamo davanti a un dilemma
eccessivamente grave, che nella Chiesa, credo non si sia mai posto. Che colui che siede sul Trono di
Pietro partecipi a dei culti di falsi dei, penso che questo non sia mai
accaduto in tutta la storia della Chiesa.
Che conclusione dovremmo forse
trarre tra qualche mese davanti a questi ripetuti atti di
partecipazione a dei falsi culti? Non lo so. Io me lo chiedo. Ma è
impossibile che siamo costretti a credere che questo papa non sia papa. Non
voglio ancora dirlo in modo solenne e formale, ma a prima vista sembra proprio
impossibile che un papa sia eretico pubblicamente e formalmente.
Nostro Signore gli ha promesso di
essere con lui, di mantenerlo nella Fede e senza che possa errare nella Fede,
ma egli può al tempo stesso essere eretico pubblicamente e quasi apostatare?
Ecco un problema che non concerne solo me, ma tutti voi.
Perché ci hanno perseguitato, perché
ora ci trattano come delle persone che sono quasi fuori dalla Chiesa? E’ perché
siamo rimasti cattolici e vogliamo restarlo. Noi constatiamo, rimanendo
cattolici, che quelle persone si allontanano sempre di più dalla dottrina
cattolica e dunque da noi. Che ci volete fare? E’ esattamente come i Giudei che
si sono allontanati da Nostro Signore Gesù Cristo sempre più fino a diventarne
nemici giurati. I Giudei avrebbero dovuto tutti riunirsi intorno a
Nostro Signore. Avrebbero dovuto tutti seguire la Santissima Vergine Maria e
gli Apostoli eccezion fatta per Giuda, certo, ma tutti i
discepoli di Nostro Signore sono dei Giudei che si sono convertiti a Nostro
Signore e che l’hanno seguito. La nostra religione cristiana è
cominciata con dei Giudei convertiti. Perché ne esiste un certo numero che ha
rifiutato di convertirsi nonostante tutta l’evidenza dei miracoli di Nostro Signore,
l’evidenza della sua Resurrezione? I soldati che erano presenti, spaventati
dopo l’apparizione dell’angelo ed il terremoto verificatosi, sono corsi dai
principi dei sacerdoti per dire quello che era successo. Cioè che Nostro
Signore non era più nella sua tomba, che era risuscitato e che avevano sentito
un terremoto spaventoso. Sono andati ad esternare la loro constatazione ed a
rendere la loro testimonianza.
Che cosa hanno fatto i principi dei
sacerdoti? Invece di dire: facciamo ammenda onorevole, ci siamo sbagliati, noi
adoriamo Nostro Signore Gesù Cristo; se è davvero risorto, come possiamo non
adorarlo, non seguirlo?
No. Cosa hanno detto ai soldati?
“Eccovi una bella somma di denaro e andate a ripetere in tutta Gerusalemme che
mentre dormivate gli Apostoli sono venuti a prendere il corpo di Nostro
Signore”. Allora, come scrive bene sant’Agostino, penso sorridendo: “Come hanno
potuto affermare che avevano visto gli Apostoli portare via il corpo di Nostro
Signore se dormivano? Essi non hanno potuto vedere. E’ il demonio che li ha
ispirati ed essi sono restati sotto la sua influenza”.
Che fare? Di fronte a questa
situazione della Chiesa noi dobbiamo mattina e sera, giorno e notte pregare la
Santissima Vergine Maria di soccorrere la sua Chiesa. Perché è uno scandalo notevole e nel
vero senso del termine, scandalo vuol dire spingere al peccato come lo scandalo
dell’ecumenismo e la partecipazione ai culti delle false religioni. I
cattolici perdono la Fede. Non hanno più la Fede nella Chiesa cattolica. Non
credono più che ci sia una sola vera religione, che ci sia un solo e vero Dio,
la Santissima Trinità. La Fede scompare quando l’esempio e lo scandalo
vengono da così in alto, da colui che siede sul Trono di Pietro e da quasi
tutti i vescovi.
Allora, poveri cristiani
abbandonati a se stessi, che non hanno sufficiente formazione cristiana per
conservare la loro Fede cattolica nonostante tutto, o che non hanno vicino a
loro dei sacerdoti che li aiutino a conservare questa Fede! Sono smarriti. O
perdono la Fede, non praticano più, non pregano più, o si uniscono a delle
sette qualunque. Allora dobbiamo pregare molto, riflettere, domandare
al Buon Dio di conservarci la Fede cattolica qualunque cosa accada. Gli
eventi non dipendono da noi. E’ come un film del cinema proiettato davanti ai
nostri occhi. Dal Concilio vediamo la situazione deteriorarsi di anno in anno.
Il Sinodo ha toccato ancora, direi, il culmine ancora più grave degli altri
affermando: Noi continuiamo. Continuiamo, nonostante tutte le conseguenze
disastrose, il Sinodo ha voluto vedere nel Concilio un’opera dello Spirito
Santo, una Pentecoste straordinaria: bisogna continuare, continuare nello
spirito del Concilio, senza restrizioni, senza ammonizioni, senza ritorni alla
Tradizione.
E adesso vediamo le tappe
precipitare, sempre più in fretta. Forzatamente, visto che non ci sono state
obiezioni dopo questi venti anni di attuazione dello spirito del
Concilio, ormai tutti quelli che sono d’accordo con queste
trasformazioni nella Chiesa, non hanno motivo di non continuare e ancora più
rapidamente. Si arriva alla distruzione totale della Chiesa.