Alla luce della sua permanenza in ambito miceneo in contesti funerari e spesso ormai privo di connotazioni naturalistiche, e in ambiente arcaico-classico sulle monete dove appare sempre in connessione con divinità, figure mitiche o altri elementi riconducibili ad ambito religioso, si è indotti a ricercare un significato più profondo.
1 ottobre 2017
Il simbolismo del polpo
di Mariangela Puglisi
Sui documenti monetali il polpo come tipo principale e anche
come simbolo ha una diffusione limitata. L’interpretazione del polpo in senso
naturalistico, evocatrice dell’ambiente marino, quasi metonimico del mare, non
sembra essere l’unica possibile, né la più pregnante. La sua presenza infatti
può assumere altri significati in associazione con altri elementi figurativi
sulle monete, all’interno di un più ampio linguaggio simbolico quale era quello
del panorama iconografico greco. La frequenza di questo motivo nella civiltà
minoica è stata spiegata semplicisticamente come un motivo decorativo evocativo
dell’abbondanza che viene dal mare.
Alla luce della sua permanenza in ambito miceneo in contesti funerari e spesso ormai privo di connotazioni naturalistiche, e in ambiente arcaico-classico sulle monete dove appare sempre in connessione con divinità, figure mitiche o altri elementi riconducibili ad ambito religioso, si è indotti a ricercare un significato più profondo.
Alla luce della sua permanenza in ambito miceneo in contesti funerari e spesso ormai privo di connotazioni naturalistiche, e in ambiente arcaico-classico sulle monete dove appare sempre in connessione con divinità, figure mitiche o altri elementi riconducibili ad ambito religioso, si è indotti a ricercare un significato più profondo.
La sua valenza positiva, che è stata probabilmente la ragione
della scelta della sua rappresentazione su tanti documenti figurativi antichi
come emblema della capacità umana di superare le avversità e di
“accompagnatore” nel viaggio ultraterreno, sembra però essersi, se non perduta,
quanto meno affievolita nel tempo, tanto che esso viene sempre meno utilizzato
- anche in ceramografia - come un relitto di una cultura più antica,
esplicitata da diverse fonti letterarie che associano all’animale la mhvtiı, l’astuzia, la saggezza, tanto
che esso può apparire un “aggettivo” qualificativo dei contesti in cui compare.
Il suo abbinamento con Poseidon, con l’eroe fondatore Taras, con Scilla, con il
Gorgoneion, con la ninfa eponima Arethusa, figure che appartengono ad un
sostrato molto antico, potrebbe giustificarsi in questa prospettiva e
richiamare l’idea del viaggio, del passaggio, delle trasformazioni che ricorrono
nell’esistenza umana.
Significativo è che si ritrova, qualora venga utilizzato
quale tipo principale, più spesso sul rovescio della moneta, quindi in
subordine al tipo di diritto, del quale sembra essere il completamento,
riferibile a personaggi e soggetti diversi (Poseidon, Athena, il tripode
apollineo, la conchiglia), diventandone l’elemento connotativo.
Queste relazioni sicuramente lo connotano in senso
favorevole, come in senso positivo lo intendono diverse fonti letterarie che
sembrano rifarsi ad una realtà più arcaica, di derivazione omerica, dal momento
che nell’immaginario greco è accostato ad Odisseo, l’uomo saggio e astuto per
eccellenza, l’uomo che sa districarsi grazie alla sua intelligenza e alla sua
“polimorfia”.