NULLA VERITAS SINE TRADITIONE


10 gennaio 2016

Testamento di Gioacchino da Fiore



A tutti coloro che verranno a conoscenza di questi scritti, frate Gioacchino, detto Abate da Fiore, augura perpetua salute nel Signore. Come si può vedere dalla lettera del Papa Clemente che è in nostro possesso, su mandato del Papa Lucio e del Papa Urbano, mi sono sforzato a scrivere alcune cose e finora non tralascio di scrivere di ciò che potrà contribuire alla gloria di Dio. E così, grazie all'ispirazione divina e alla mia intelligenza, ho portato a compimento il Libro della Concordia (del Vecchio e del Nuovo Testamento) in cinque volumi, l'Esposizione dell'Apocalisse in otto parti e con i vari titoli, il Salterio dalle Dieci Corde in tre volumi, senza contare altri argomenti che sono contenuti in piccoli opuscoli sia contro i Giudei sia contro gli avversari della Fede cattolica. E se, mentre sono in vita, ci potrà essere qualcosa che sia di edificazione ai fedeli di Cristo e soprattutto ai monaci, non tralascerò di farlo. Poiché, per la brevità di tempo, non ho potuto finora presentare alla Sede Apostolica gli opuscoli, eccetto il Libro della Concordia, per essere da Essa corretti, nel caso quegli scritti, ciò che non nego anche se non ne sono consapevole, contengano errori da correggere... e poiché è incerto per l'uomo il numero dei suoi giorni... se mi accadrà di partire da questo mondo prima di presentare i miei lavori al magistero della Sede Apostolica, secondo l'impegno da me preso nell'atto di ricevere il mandato di scrivere, prego in nome di Dio Onnipotente, i miei successori, i priori e gli altri fratelli che vivono nel timore del Signore e, per quanto è in mio potere, ordino che, conservati gli esemplari nella biblioteca, mandino all'esame della Sede Apostolica il presente scritto o qualche copia che avranno con sé e gli opuscoli che secondo il testamento ho già scritto e gli altri che potrò scrivere fino al giorno della mia morte, e che accettino dalla stessa Sede a nome mio, la correzione; prego inoltre che espongano ad Essa la mia devozione e la mia fede. È come sia sempre pronto ad accettare ciò che Essa stabilì o stabilirà, poiché non intendo difendere nessuna mia opinione che sia contraria alla Sua Santa Fede, credo integralmente ciò che Essa crede, accetto la Sua correzione sia in materia di costumi che di dottrina, rigetto dò che Essa rigetta, ammetto come vero ciò che Essa ammette, credo fermamente che le porte dell'inferno non prevarranno contro di Essa, ed anche se nel corso dei tempi potrà essere turbata e sconvolta dalle tempeste, la Sua Fede non verrà meno sino alla fine del mondo. Io Abate Gioacchino ho redatto questo scritto e l'ho firmato di mia propria mano nell'anno Milleduecento dell'Incarnazione del Signore. E professo di rimanere fedele a quanto in esso contenuto.

lo, fratello Gioacchino
Abate Florense