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15 aprile 2016
I Normanni: i pagani che si fecero cristiani
Normanni,
è il nome
(«uomini del Nord») dato alle popolazioni che, nell’Alto Medioevo, abitavano
l’Europa settentrionale (Svedesi, Norvegesi, Danesi), note anche come Vichinghi, termine che in realtà fa
più correttamente riferimento alla fase più antica (VII - IX sec.) della storia
di quei popoli, quando iniziarono a spingersi – con una serie di scorrerie
marinare – dalla Groenlandia
alla Russia, passando per Inghilterra, Irlanda, Islanda
e Francia del Nord.
Nel 911 i Normanni
fondarono nella Francia del Nord il ducato di Normandia; convertitisi al cristianesimo, accettarono, insieme
alla lingua e alla civiltà francese, le istituzioni feudali. Divenuti tra i più
potenti signori di Francia, i duchi di Normandia
ebbero, tra l’altro, parte di rilievo nella prima crociata. Alla morte senza
legittimi eredi del re anglosassone Edoardo
il Confessore, il duca di Normandia Guglielmo (detto poi il Conquistatore), cugino di Edoardo,
rivendicò la successione e dopo la vittoria della battaglia di Hastings (1066)
si fece incoronare re d’Inghilterra. La sua conquista fu decisiva per la storia
inglese sia dal punto di vista politico-sociale sia da quello culturale.
Poco dopo il Mille schiere
di Normanni scesero nell’Italia
meridionale, attirati dalle guerre e dalle rivolte, con la speranza di
conquistare terre inserendosi nel complicato gioco delle rivalità. Al soldo del
principe di Capua fu Rainolfo Drengot, che per primo
(1030) ottenne la terra di Aversa.
Poco dopo emersero gli Altavilla (Hauteville): Guglielmo Braccio di Ferro divenne conte di Melfi (1043), Roberto il Guiscardo fu
riconosciuto dal papa duca di Puglia e Calabria (1059), Ruggero I tra il 1060 e il 1091 strappò la Sicilia agli arabi e ne divenne
conte. In breve tutta l’Italia del Sud divenne signoria normanna. Con Ruggero II, incoronato nel 1130 re di
Sicilia, si ebbe l’unificazione di tutte le conquiste normanne in Italia in un
potente regno feudale.
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